27 MARZO 2016: FINALMENTE IL GIUDICE UNICO PER LA TUTELA DELLE PERSONE, DELLE RELAZIONI FAMILIARI E DEI MINORENNI. LO ISTITUISCE IL TESTO APPROVATO ALLA CAMERA DI DELEGA AL GOVERNO RECANTE DISPOSIZIONI PER L’EFFICIENZA DEL PROCESSO CIVILE, IL DDL E’ ORA ALL’ESAME DEL SENATO

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Dovrebbe finalmente finire così la frantumazione delle competenze tra più giudici (tribunale ordinario e tribunale per i minorenni) così costoso per i cittadini e l’erario e così incomprensibile per l’utenza. Dovrebbe essere assicurata la presa in carico “olistica” della persona di età minore e del suo superiore interesse, come raccomandato dal Comitato ONU e dalle fonti sovranazionali. 
Nel testo approvato alla Camera il 10 marzo 2016 e trasmesso al Senato il 17 marzo 2016, tutte le competenze in materia persone/famiglia/minorenni saranno concentrate nelle sezioni specializzate presso i tribunali ordinari (distrettuali per alcune materie; circondariali tutte le altre). Le nuove sezioni specializzate avranno competenza anche penale minorile. I giudici saranno adibiti esclusivamente alle funzioni; non così però i pubblici ministeri, che pure hanno un ruolo fondamentale sia nel penale sia nel civile minorile. E’ questo uno dei punti del provvedimento che necessita di interventi emendativi al Senato. Prevista la disciplina dell’esecuzione e dell’apporto dei servizi e un rito unico e semplificato nel rispetto del principio del contraddittorio e dei diritti di difesa e della specificità dei singoli procedimenti
Il testo, profondamente trasformato rispetto a quello proposto dal Governo (e sul quale Cammino aveva illustrato più di una perplessità proprio in ragione della sopravvivenza del “mostro giurisdizionale a due teste” che veniva mantenuta), fa propri molti dei suggerimenti di Cammino. In particolare i suggerimenti emendativi di cui al documento integrativo in data 18 dicembre 2015.
Avremmo preferito un organo quale il Tribunale per la persona, le relazioni familiari e i minorenni, come più volte affermato in numerosi documenti e nella nostra audizione alla Camera del 22 giugno 2015; ma riteniamo l’attuale testo un decisivo passo avanti rispetto all’esistente che vede le competenze scisse tra diversi giudici, con costi e tempi di giustizia insostenibili per cittadini ed erario, procedure inadeguate, rilevanti lacune. 
Anche se i Tribunali per i minorenni saranno aboliti, e ciò costituisce una scelta discutibile, dato che sarebbe stata certamente possibile la loro trasformazione in un Tribunale per le persone, le relazioni familiari e i minorenni, resta il loro forte imprinting sul nuovo assetto giurisdizionale, che avrà comunque l’apporto di altri saperi necessari per valutare the best interest of the child. Sicché la cultura minorile non ne esce vinta, ma anzi la sua filosofia sarà capace di permeare al meglio il futuro della giurisdizione nella corretta prospettiva della valorizzazione della prioritaria tutela dell’interesse dei soggetti vulnerabili. 
Certamente il testo va ulteriormente migliorato per una serie di aspetti non marginali (quali in particolare la costituzione di un ufficio autonomo di pubblici ministeri specializzati quanto i giudici e la rappresentanza e difesa autonoma del minorenne) ma si tratta di un passo avanti positivo.
Documento integrativo di Cammino alla Commissione giustizia della Camera in data 18 dicembre 2015 e allegati allo stesso n. a, b e c.

 
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Documento integrativo di CamMiNo alla Commissione giustizia della Camera in data 18 dicembre 2015
   
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Allegato a
   
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Allegato b
   
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Allegato c